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Cosa Crediamo.

Il nostro modo di vedere e vivere la fede cristiana ci porta ad adottare una visione non dogmatica e aperta alla libera ricerca della Verità sulle orme di Cristo. Siamo innanzi tutto cristiani e siamo parte della più ampia tradizione del Movimento Cattolico Liberale, iniziato con la fondazione della storica Chiesa Cattolica Liberale nel 1918 dai Vescovi Wedgwood e Leadbeater in seguito alla riorganizzazione della Chiesa Vetero-Cattolica nelle Isole Britanniche. La dottrina cattolica liberale è universalista e crediamo nella capacità dell’Uomo di raggiungere, per mezzo della conoscenza, l’illuminazione e l’unione con il Divino. Nel rispetto del pensiero dei padri fondatori del movimento cattolico liberale, crediamo che sia responsabilità di ciascuno farsi carico del proprio cammino di crescita ed evoluzione spirituale. In questo contesto i Sacramenti rappresentano un aiuto dello stesso Cristo che si fa presente e ci aiuta a farci vicini a Lui. I Sacramenti sono sette: il Battesimo, la Confermazione, l’Eucaristia, la Penitenza, l’Unzione degli infermi, l’Ordine Sacro e il Matrimonio. L’Ordine Sacro non è riservato ai soli uomini e il Matrimonio suggella ogni forma d’amore. Le seconde nozze possono essere benedette. Quanto all’Eucaristia, chiunque in coscienza lo desideri può parteciparvi. In nessun modo un/una sacerdote può escludere qualcuno o qualcuna dalla partecipazione alla Santa Comunione. Nessuno può sostituirsi a Dio nel giudizio e arrogarsi il diritto di escludere i Suoi figli e le Sue figlie dalla piena comunione.

La nostra visione teologica trinitaria è ben rappresentata da questo atto di fede mutuato dalla terza edizione del messale “La liturgia secondo gli usi della Chiesa Cattolica Liberale” (2004):


Riponiamo la nostra fiducia in Dio,

l’Unità indivisa, che abbraccia tutto nell’unità.


Crediamo nella Santa e gloriosa Trinità,

che pervade tutto l’universo e che abita anche nello spirito dell’Uomo.


Crediamo in Gesù Cristo,

il Signore dell’amore e della sapienza,

primo tra i fratelli, che ci conduce alla gloria del Padre,

e che è lui stesso la via, la verità e la vita.


Crediamo nella legge del bene che governa il mondo

e grazie alla quale un giorno tutti i suoi figli

raggiungeranno i piedi del Padre, per quanto se ne siano allontanati.


Ci sforziamo di percorrere l’antico sentiero stretto che conduce alla vita eterna.
Così la sua benedizione riposerà su di noi e la pace per sempre.
Amen.

Pur credendo nell’ispirazione della Bibbia, non ne riteniamo il testo infallibile e rifiutiamo quindi il letteralismo biblico. Incoraggiamo la lettura dei Testi Sacri cercando di carpirne, nei limiti di quanto ci è consentito, il significato spirituale. Come ci ricorda il mistico svedese Emmanuel Swedenborg: “il senso spirituale non è quello che riluce dal senso della lettera della Parola quando qualcuno la scruti e spieghi per confermare qualche dogma della Chiesa. Un tale senso rimane pur sempre senso letterale della Parola. Ma il senso spirituale non appare nel senso della lettera: esso è nell’interno di quest’ultimo come l’anima è nel corpo, come il pensiero è nello sguardo, come l’affezione è nel volto” (La Dottrina sulla Sacra Scrittura, 1763). Per Swedenborg, il linguaggio della Bibbia è quello delle corrispondenze, ossia che ogni narrazione di luoghi, personaggi, eventi storici e miti nasconda la descrizione di verità spirituali. La dottrina sulle corrispondenze, del resto, non si limita a definire un collegamento tra verità bibliche e verità celesti, ma abbraccia l’interezza del mondo manifestato. E’ quindi nell’osservazione della natura, nel calore delle relazioni umane, nel progredire della storia, nel dipanarsi dei nostri passi sul sentiero che ci riporta al divino, che cerchiamo Dio. Un Dio che la nostra spiritualità celtica ci dice essere presente nel mondo e fuori di esso, immanente e trascendente allo stesso tempo.